“E’ un’esperienza unica: stare dietro le quinte, guardare le gare da un metro di distanza. Sembra di entrare in gioco, è un’emozione impagabile”, con queste parole Angela e Antonio raccontano i primi giorni da volontari all’Universiade. Sono loro gli Univolontà, l’oro di Napoli 2019. “Siamo da supporto ai controlli antidoping, abbiamo iniziato domenica con i controlli a sorpresa per gli atleti sulle navi da crociera”, continua Angela, che mostra fiera le tante spille delle nazioni che ha ricevuto in regalo dagli atleti e dai delegati. “Ci sono tantissime storie dietro queste spille: per avere il koala abbiamo inseguito un medico della delegazione dell’Australia. Un’atleta kazaka ieri si è tolta la spilletta per darla a noi. È diventata una vera e propria sfida, lui ha quella dell’America che è difficile da ottenere”, dice Angela. Ma per Antonio la più importante è la spilla con la bandiera della Cina, vera rarità della sua collezione: “L’ho avuta ieri daChengming Liu, doppio oro nei tuffi. Ieri sono stato sei ore con lui e mi sono sentito anche io un po’ parte della gara. Gliel’ho detto, “guarda che devo tifare gli italiani però tifo un po’ anche per te”, racconta sorridendo.
Angela e Antonio sono entusiasti come gli oltre cinquemila volontari impiegati nelle diverse aree funzionali dell’Universiade. Al termine della manifestazione ciascun volontario riceverà la somma netta di euro 25 per ciascun giorno di effettiva presenza. Il Comitato Organizzatore precisa che l’importo complessivo sarà calcolato al termine delle giornate di effettivo lavoro. Ogni volontario potrà scegliere di essere pagato attraverso bonifico bancario oppure presso qualsiasi sportello del gruppo Intesa San Paolo su tutto il territorio nazionale.