Gregorio Paltrinieri si conferma il principe del nuoto italiano con l’oro nei 1500 metri alle Universiadi di Taipei ma tra gli avversari del futuro c’è una stellina targata Canottieri Napoli. Perché Domenico Acerenza, lucano e trapiantato a Napoli si propone, va veloce, è ambizioso e si piazza alle spalle dei colossi SuperGreg e Gabriele Detti. Il primo passo è stata la finale dei 1500 metri dominata dal fenomeni italiano, con cui Acerenza ha battagliato per più vasche, reggendone il ritmo, prima di cedere alla stanchezza e all’emozione della prima grande manifestazione internazionale. “Avere davanti un fenomeno del genere avanti mi rende contento, posso solo allenarmi al meglio per provare a raggiungerlo”, ha spiegato in mix zone il giovane atleta della Canottieri, che ieri nella batteria che portava alle finali diventava il sesto italiano a tagliare il traguardo sotto i 15 minuti. E che aveva cominciato a inserire le marce alte dai campionati assoluti di Riccione, l’anno scorso. Un argento nei 1500 metri stile libero, due terzi gradini del podio nei 400 e 800 metri. Staccando così i tempi necessari per il viaggio a Taipei. Ma lo sguardo di Acerenza va oltre, obiettivo Universiadi 2019 a Napoli, divenuta la sua città. “L’occasione adatta per mostrare al mondo la fame di sport ad alto livello che c’è tra i napoletani, che abbracceranno tutti con il loro calore”, ha aggiunto il nuotatore della Canottieri, che sarà una delle punte della squadra italiana alle Universiadi napoletane. “Non vedo l’ora e quel giorno spero di avvicinarmi alla zona medaglia…”.