Una bracciata verso l’oro a Taipei, un’altra rivolta a Napoli 2019. Gregorio Paltrinieri è in finale nei 1500 metri alle Universiadi del Paese asiatico (finale domani contro il rivale dei mondiali di Budapest, l’ucraino Romanchuk, in gara anche il lucano-napoletano Acerenza) ma volge lo sguardo verso l’edizione partenopea, in programma tra due anni. “Farò in modo di essere in gara – ha detto l’iridato dei 1500 metri – c’è l’occasione per lo sport italiano e Campano di fare bella figura, sarà importante il lavoro dell’organizzazione, per noi atleti gareggiare in casa è la situazione ideale, non vedo l’ora di esserci”. L’entusiasmo mostrato da Gregorio Paltrinieri per Napoli 2019 non fa altro che rafforzare il nostro impegno per l’organizzazione dell’evento – ha detto il direttore generale dell’Agenzia Regionale Universiade (ARU) Gianluca Basile -, attendiamo Greg così come altri campioni nazionali”. Per Lorenzo Lentini, presidente del Centro Universitario Sportivo Italiano (CUSI) “Greg si conferma campione anche fuori dalla vasca, avendo avvertito l’importanza dell’evento napoletano tra due anni, l’occasione di portare in alto nel mondo lo sport italiano”. Per il campione azzurro Taipei è ultima tappa di una stagione massacrante. E’ bello essere qua per ultima gara della stagione, sono davvero stanco ma la finale sarà una bella gara, vediamo come andrà, l’ucraino Romanchuk è sui miei tempi, ha mia stessa condizione, non escludo nessuno per la la lotta alle medaglie. Alle Universiadi ho trovato ambiente molto più rilassato rispetto ai Mondiali che era l’appuntamento di quest’anno, sono qui per divertirmi e provare la 10 km, sono contento di essere qua”.